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Un nuovo futuro: i primi mesi del progetto di Psicologi per i Popoli nel Mondo nella cittadina di Dimal, Albania

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Si è svolta, come precedentemente annunciato, la prima missione di monitoraggio del progetto “Un nuovo futuro”, progetto che Psicologi per i Popoli nel Mondo stanno portando avanti nella cittadina di Dimal grazie al finanziamento dell’ 8 per mille Valdese (https://www.ottopermillevaldese.org).

Nei primi quattro mesi progettuali, grazie all’infaticabile lavoro del partner locale Youth of Ura – https://www.facebook.com/NGOUraVajgurore – si sono iniziate le seguenti azioni:

a. si è aperto un doposcuola presso Centro Giovanile della cittadina. Il servizio è stato aperto ufficialmente nel mese di ottobre 2022, sebbene le scuole e le famiglie potenzialmente interessate sono state avvertite dai volontari dell’associazione locale anche nei mesi precedenti all’avvio del progetto. Il grande scoglio da affrontare, proponendo un servizio simile alle famiglie rom, era la diffidenza verso i servizi educativi fatti da un associazione i cui responsabili non sono membri della comunità rom. Grazie all’intermediazione delle associazioni rom presenti sul territorio e all’instancabile lavoro della dottoressa Nadire Renja , attivista rom e gradita conoscente dell’associazione Youth of Ura, si sono superate le barriere culturali e i preconcetti radicati; Ad oggi il servizio è usufruito giornalmente da un numero variabile di bambini che oscilla tra i 35 e i 45. Circa il 35% dei partecipanti proviene dalle famiglie rom, spesso le nonne accompagnano i bambini e coadiuvano l’educatore nelle varie attività ludico-formative (l’associazione partner sospetta che tale presenza non sia solo collaborativa ma di controllo: poco importa, un risultato è stato raggiunto: quello di far partecipare le parte delle famiglie interessate ad un attività proposta da “gagi”, ovvero da persone non appartenenti al “gruppo” romani). I restanti bambini provengono da famiglie spesso ai margini dello sviluppo economico della cittadina, o da famiglie che non hanno potuto accedere ai servizi di doposcuola gratuiti previsti dal comune ma costantemente pieni ed inaccessibili ai più.

Attraverso il gioco, la socializzazione degli strumenti e le numerose attività ludiche previste (pittura, scultura, giochi di società ecc.) i bambini hanno intrapreso un percorso di apprendimento ma soprattutto di condivisione e conoscenza. Conoscenza che scardina paure e diffidenze diffuse.

b. si è attivato un circolo aggregativo nel cuore della cittadina, un luogo sicuro dove molti giovani abitualmente esclusi vuoi per motivi etnici o legati alle condizioni economiche dai luoghi abitualmente frequentati dagli adolescenti di Dimal, stanno ritrovando il piacere di fare cose insieme, partecipare attivamente alle proposte, divertirsi superando barriere e pregiudizi.

I 33 ragazzi coinvolti (il più giovane ha 15 anni, i più grande 23) hanno frequentato un corso di somministrazione e immediatamente dopo hanno iniziato a cogestire su turni il punto aggregativo. Il centro ad oggi è diventato un luogo frequentato ed animato e punto di riferimento di molti giovani della cittadina sia per i costi notevolmente contenuti, sia per le opportunità di socializzazione sia perché molte famiglie sono rassicurate dal fatto che i loro figli frequentino un luogo dove non si somministrano alcolici, sempre sotto la supervisione di volontari educatori

c. Sempre in questi mesi è stato attivato lo sportello di ascolto e aiuto psicologico rivolto ai ragazzi e alle faglie che più subiscono stigma e emarginazione. Più di 60 ragazzi hanno attualmente usufruito del servizio. Psicologi per i Popoli nel Mondo ha, fin dall’inizio, svolto lavoro di equipe con la psicologa locale per valutare al meglio le varie esigenze e per elaborato percorsi volti a rendere i beneficiari consapevoli delle loro potenzialità. Tutte le prestazioni erogate sono state gratuite

d. In ultimo, durante i primi mesi, P.P.M. e Youth of Ura, grazie al finanziamento ottenuto, sono riusciti a supportare le famiglie più fragili attraverso la distribuzione di aiuti alimentari; le famiglie con cui si era già aperto un rapporto durante il periodo di quarantene legate all’emergenza Covid hanno così ricevuto un ulteriore aiuto per supportare la fase critica della riresa. A parte un esiguo numero di aiuti distribuiti nel centro della città circa l’85% degli aiuti alimentari sono stati distribuiti nelle aree rurali e suburbane di Dimal.

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