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Oltre lo stigma: aggiornamenti relativi al progetto in Albania realizzato da Psicologi per i Popoli nel Mondo, sostenuto con i fondi 8×1000 della Chiesa Valdese

L’associazione Psicologi per i Popoli nel Mondo collabora da un decennio con varie realtà albanesi, tra cui il F.I.D.A. Forum Indipendente delle Donne Albanesi, l’ A.P.R.A. Albania e il Centro Youth of Ura, realizzando progetti di sviluppo socio-economico e di supporto psicosociale.

Il progetto “Oltre lo Stigma” prosegue le azioni intraprese con il precedente “Combattere lo stigma”, entrambi sostenuti con i fondi 8×100 della Chiesa Valdese, a supporto del Centro Lira di Berat (Centro residenziale per bambini, adolescenti e adulti con disabilità mentali e fisiche) conformemente ai parametri europei a livello gestionale e professionale.

Il contesto in cui si sviluppano le azioni di inclusione sociale è fragile. Negli ultimi anni il Governo albanese ha attivato percorsi virtuosi per adeguare l’Albania agli standard europei. Il settore socio-sanitario è stato oggetto di particolari attenzioni. Tuttavia, nonostante il forte impegno si è ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo.

La stigmatizzazione delle persone con disabilità non può essere sradicata con interventi legislativi. Si tratta infatti di un fenomeno sociale vissuto ancora con fastidio e pudore dalla società albanese.

Nel contesto albanese, il distretto di Berat situato nel sud del paese, con 128.000 abitanti, ricopre un ruolo di fondamentale importanza. La cittadina, il cui distretto è interamente rurale, soffre per la mancanza di investimenti governativi nel settore sanitario.

Il Centro Lira, istituzione facente capo al comune di Berat, nasce nel 2007 grazie all’intervento di ASED, una NGO svizzera. Il centro lavora con bambini, adolescenti e adulti con disabilità, offrendo un servizio gratuito, pasti, servizi sanitari e consultazioni con i genitori. Unico esempio sul territorio albanese di servizio integrato è strutturato su tre tipologie di intervento: è centro residenziale e casa protetta, è centro giornaliero “para scolastico” e offre l’opportunità di seguire liberamente corsi e atelier di cucina, giardinaggio, artistici e creativi. Le scarse risorse comunali mettono in serio pericolo il percorso fin qui realizzato. Nonostante queste difficoltà e grazie al progetto “Combattere lo stigma” sostenuto con i fondi 8 per mille della Chiesa Valdese, si sono fatti passi in avanti, sia da un punto di vista professionale sia per quanto riguarda le dotazioni materiali. Con il progetto “Oltre lo stigma” si intende consolidare il background degli operatori e stimolare ulteriormente gli ospiti del Centro dando loro sia la giusta e doverosa visibilità sia rendendoli protagonisti di un cambiamento culturale ed economico della cittadina albanese diventando organizzatori e co-gestori sia di numerose attività culturali sia di uno sportello lavoro.

Sono illustrati di seguito i risultati e gl obiettivi raggiunti ad oggi dal progetto, iniziato nel novembre 2019 e tuttora in itinere a causa dei ritardi causati dalla pandemia Covid 19.

Molteplici erano le azioni previste. In primo luogo si voleva aiutare il Centro Lira di Berat che ospita persone disabili con l’acquisto dei materiali didattici necessari per la gestione ordinaria del Centro, nonché di medicinali di consumo. Nei primi mesi, grazie al finanziamento della Tavola Valdese si sono potuti acquistare i medicinali e i presidi medici per far fronte all’emergenza pandemica e non solo. Sempre in questi mesi si sono acquistati materiali didattici per i ragazzi del Centro. Parallelamente, in remoto per le restrizioni imposte dalla pandemia, si sono realizzate formazioni per gli operatori del Centro grazie alla fattiva collaborazione con il partner locale A.P.R.A.

Appena è stato possibile, nel giugno 2020, si è aperto uno sportello-lavoro in sinergia con la Municipalità di Berat, che ha visto gli ospiti del Centro nella duplice veste di fruitori (inserimento lavorativo delle persone con disabilità) sia di co-gestori. Lo sportello è sorto per contrastare la forte disoccupazione esistente nella città di Berat. Il tasso di disoccupazione di Berat infatti è del 25% (se si considera la sola disoccupazione giovanile il tasso sale al 38% ). A questi dati si devono sommare le alte percentuali di immigrazione interna, verso Tirana, ed esterna.

Si è trattato di una sperimentazione che ha visto i pazienti del Centro Lira protagonisti dell’iniziativa e fautori del cambiamento.

In dieci mesi di apertura, con le restrizioni imposte ed alcune chiusure forzate causa covid 19, lo sportello è riuscito a offrire un servizio di consulenze al di sopra delle previsioni. Sono state offerte 180 consulenze di vario tipo (soprattutto riguardanti le documentazioni inerenti allo studio o al lavoro all’estero: 100 ragazzi hanno potuto contattare agevolmente il consolato italiano di Valona per permessi riguardanti lo studio nelle università italiane, forti delle documentazione e delle pratiche spiegate precedentemente), 145 curricula compilati, 15 aziende, soprattutto agricole, del distretto contattate e coinvolte, 35 giovani cittadini che hanno trovato lavoro stagionale in queste aziende. Un lavoro reso possibile anche dal volontariato e dalla dedizione degli educatori del Centro Lira e da due giovani psicologi e attivisti dell’associazione A.P.R.A.

La realizzazione dello sportello e la gestione del medesimo hanno indotto cambiamenti sostanziali nella vita dei beneficiari, con ricadute sulle loro famiglie e sulla comunità, in termini di miglioramento delle condizioni sociali e di contrasto alla stigmatizzazione dei disabili mentali e fisici.

Nei prossimi mesi, sempre con il coinvolgimento dei beneficiari del Centro Lira, si animeranno le strade della città di Berat con iniziative culturali e spettacolari.